Preterintenzione e culpa in re illicita. La costruzione di uno statuto differenziato quale argine allo strisciante riconoscimento della responsabilità oggettiva – Gabriele Ponteprino
La giurisprudenza in tema di omicidio preterintenzionale rappresenta uno dei contesti in cui continua a riconoscersi diritto di cittadinanza alla responsabilità oggettiva. Al netto delle ambigue dichiarazioni di principio, l’orientamento prevalente nella prassi giudiziaria afferma la responsabilità per la causazione dell’evento morte sulla base del mero riscontro del nesso causale. Alcune recenti pronunce della Suprema corte ravvisano, invece, la necessità di un puntuale riscontro della colpa in concreto, procedendo a un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 584 Cp, che garantisce il rispetto dell’irrinunciabile principio di colpevolezza. Lo scritto si propone di ricostruire il contrasto giurisprudenziale in atto, di analizzare i suoi possibili sviluppi e, infine, di indagare sui contenuti e sulle problematiche modalità di riscontro della colpa in attività illecita.
This paper aims to investigate the delicate question of the subjective imputation of the event of death in cases of involuntary manslaughter, provided by art. 584 of the Criminal Code. In this context, most of the decisions continue to recognize liability for the additional event on a objective basis (c.d. stric liability): only an evaluation of the causal link between the voluntary act and the involuntary event is required, without examining the mens rea. On the other side, some recent decisions departed from the dominant approach and affirmed the need to proceed to a punctual verification of the foreseeability of the unintentional event, in a similar manner to what happens in art. 586 of the Criminal Code. The purpose of this essay is to reconstruct the current jurisprudential contrast, analyse its possible developments, and finally investigate the contents and problematic ways of ascertaining fault in illicit activity.