La crimmigration come orizzonte totalizzante della legislazione emergenziale nel disequilibrio tra la protezione dei confini e la tutela dei diritti fondamentali – Ivana Gullì

Il presente contributo è volto ad approfondire i punti di intersezione, nel panorama securitario tipico della storia legislativa recente, tra il trend della crimmigration e la parabola del Feindstrafrecht (diritto penale del nemico), al fine di evidenziarne le patenti frizioni sia con il sistema dei valori costituzionali che con i principi cardine del diritto del mare. In particolare, l’articolo analizza le novità introdotte in tema di diritto penale dell’immigrazione mediante gli interventi normativi emergenziali che si sono susseguiti spasmodicamente dai tempi dei c.d. “decreti Sicurezza”, fino all’emanazione del decreto Cutro (d.l. 20/2023). In proposito, si tenta di far luce sulla portata del nuovo art. 12-bis TUImm, rubricato «morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina», quale ennesima fattispecie incriminatrice che riflette un modus legiferandi tanto simbolico quanto giuridicamente poco consistente.

This paper focuses on the points of intersection between the crimmigration trend and Feindstrafrecht (enemy criminal law), in the securitarian panorama which is typical of Italian recent legislative history, aiming at pointing out the evident frictions both with the system of constitutional values and the fundamental principles of the law of the sea. In particular, this article analyzes the innovations of criminal immigration law introduced by the emergency regulations that have been spasmodically implemented since the so called “Security decrees”, up to the promulgation of Cutro decree (Decree No. 20 of 10 March 2023). In this regard, we try to shed light on the extent of the new Article 12-bis of the Unique Immigration Text, named «death or injury as a consequence of illegal immigration crimes», as another criminal provision which reflects a symbolic law-making with a very little consistency.

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