Confiscation (without conviction) and defence rights – Marco Alessandro Bartolucci

This paper explores the contentious issue of confiscation without conviction in Italy and its impact on defense rights. It outlines the ways in which Italian law allows property deprivation through preventive confiscation, introduced in 1982 to combat organized crime but later expanded to cover various offenses and even a vague “tendency to crime”. Key concerns include the lack of clear criteria for assessing “dangerousness” in preventive confiscation cases, its retroactive nature, and its classification as a preventive measure rather than a criminal penalty, which raises rights protection questions. Additional issues pertain to the absence of time limits for preventive confiscation proceedings, the unclear definition of “disproportionate assets”, and the autonomy of preventive proceedings from criminal ones. In essence, the paper calls for a balance between tackling crime and protecting individuals’ rights in the context of preventive confiscation, prompting lawmakers to address these intricate issues to ensure fairness within the legal system.

Il contributo analizza la controversa natura della confisca senza condanna in Italia e il suo impatto sui diritti di difesa. Esso illustra le modalità di privazione di proprietà attraverso la confisca di prevenzione, introdotta dalla legge italiana nel 1982 al fine di combattere il crimine organizzato ma successivamente estesa a diversi reati e oggi ancorata all’indefinito criterio della “tendenza al crimine”. I principali nodi interpretativi riguardano la mancanza di criteri chiari per valutare la “pericolosità” nei casi di confisca senza condanna, la sua natura retroattiva e la sua classificazione come misura di prevenzione piuttosto che come sanzione penale, il che solleva diverse questioni sulla protezione dei diritti individuali. Altri problemi riguardano l’assenza di limiti temporali per l’attivazione della confisca di prevenzione, la mancanza di una univoca definizione di “beni sproporzionati” e l’autonomia delle procedure di prevenzione rispetto a quelle processual-penalistiche. In sintesi, il lavoro suggerisce la ricerca di un equilibrio tra il contrasto al crimine e la protezione dei diritti degli individui nel contesto della confisca di prevenzione, ponendo in luce le complessità a cui è chiamato il legislatore per garantire equità all’interno dell’ordinamento giuridico.

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