“Chi non fa non falla”: la pubblica amministrazione dinnanzi al reato di abuso d’ufficio – Andrea Merlo

Lo scritto contiene una riflessione sul reato di abuso d’ufficio, inserendosi in un più ampio dibattito dottrinale intorno agli “effetti collaterali” delle scelte di incriminazione. Il tema è sviluppato a partire dall’analisi della prassi applicativa della fattispecie in questione, ritenuta da molti osservatori come una delle principali cause del fenomeno noto come “amministrazione difensiva”. Il contributo evidenzia anche come il reato di abuso d’ufficio abbia finito col diventare terreno di scontro fra potere legislativo e potere giudiziario: il primo che affannosamente tenta, riforma dopo riforma, di delimitare l’estensione dell’area del penalmente rilevante escludendo il sindacato sulle scelte discrezionali della pubblica amministrazione e il secondo che invece rivendica spazi di intervento che talvolta sembrano prescindere dai limiti testuali della disposizione normativa.

The paper contains a reflection on the crime of abuse of office, fitting into a broader doctrinal debate around the “collateral effects” of incrimination choices. The topic is developed from an analysis of the application practice of the type of offence in question, considered by many observers as one of the main causes of the phenomenon known as “defensive administration”. The essay also highlights how the crime of abuse of office has become  a battleground in which the legislative power is pitted against the judicial power: the former which breathlessly attempts, reform by reform, to delimit the extension of the criminally relevant area to exclude the possibility of judge the discretionary choices of the public administration and the latter which instead claims spaces of intervention which sometimes seem to disregard the textual limits of the normative provision.

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