PERMESSI PREMIO E REATI OSTATIVI. CONDIZIONI, LIMITI E POTENZIALITÀ DI SVILUPPO DELLA SENT. 253/2019 DELLA CORTE COSTITUZIONALE – Marco Pellissero

Con al sent. 253/2919 la Corte costituzionale incrina la disciplina dei reati ostativi rispetto ai permessi-premio, rompendo la presunzione che la non collaborazione sia sintomatica della permanenza di collegamenti con la criminalità organizzata. La pronuncia si colloca nel clima della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che nel caso Viola c. Italia ha ravvisato la violazione dell’art. 3 CEDU nella disciplina del c.d. ergastolo ostativo e, pur limitandosi ad intervenire sulla disciplina dei permessi-premio, lascia presagire più ampi sviluppi all’indebolimento della rigidità delle preclusioni di cui all’art. 4-bis ord. penit. Fissa, tuttavia, anche un regime di prova particolarmente rafforzato che rischia, di fatto, di contenere gli effetti del superamento della ostatività sulle effettive concessioni di permessi-premio.

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