LA CONFISCA ALLARGATA AL BANCO DI PROVA DELLA RAGIONEVOLEZZA E DELLA PRESUNZIONE DI INNOCENZA – SOFIA MILONE

Lo scritto propone una riflessione sulla legittimità della confisca allargata di cui all’art. 240-bis Cp alla luce della valutazione che di recente ne ha compiuto la Corte costituzionale con la pronuncia n. 33/2018. In particolare, è posto in evidenza il potenziale del principio di ragionevolezza rispetto alla riedificazione di un modello legittimo di confisca. L’applicazione di tale principio, infatti, consente di censurare l’eventuale arbitrarietà della massima di esperienza sottesa alla presunzione di illiceità dei beni ex art. 240-bis Cp e di reinterpretare in senso costituzionalmente conforme la presunzione imponendone il riconoscimento del carattere relativo rispetto al convincimento del giudice. D’altra parte, l’analisi mostra come la reinterpretazione secondo il principio di ragionevolezza dell’art. 240-bis Cp non sia idonea a fugare ogni dubbio di legittimità della confisca allargata in quanto lascia impregiudicata la questione relativa alla legittimità del ricorso a presunzioni nell’accertamento dell’origine dei beni, con riferimento tanto all’art. 27 Cost. quanto all’art. 6 Cedu. La presunzione di illiceità del patrimonio accumulato, infatti, seppur non paia riguardare direttamente la colpevolezza dell’imputato, sembra ledere la presunzione di innocenza intesa come regola di trattamento 

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