Il “decreto sicurezza” e il suo contesto. Il sistema penale nel crepuscolo della democrazia – Giuliano Balbi
Il “decreto sicurezza” si inserisce in un quadro di progressivo indebolimento delle garanzie individuali correlato a una crescente enfatizzazione delle istanze securitarie. In questa prospettiva, si caratterizza tuttavia per un significativo “salto di qualità”. Non più semplice espressione di obiettivi simbolico-repressivi, è infatti connotato da un’evidente declinazione illiberale del Salus rei publicae suprema lex, con scelte d’incriminazione socialmente selettive e scarsamente tolleranti nei confronti del dissenso. Il contributo ne ricostruisce il contesto politico e ideologico, interrogandosi circa la possibilità di cogliere nel principio di colpevolezza un potenziale argine nei confronti delle derive autoritarie del sistema.
The “security decree” emerges in a context in which individual guarantees are progressively weakening, coupled with heightened emphasis on security concerns. From this perspective, it represents a significant “qualitative leap” – it no longer expresses merely symbolic-repressive objectives, but is primarily characterized by an overtly illiberal interpretation of the maxim Salus rei publicae suprema lex, by socially selective criminalization choices and a low tolerance for dissent. The essay reconstructs the political and ideological context of the decree and examines whether the principle of guilt could serve as a potential safeguard against the authoritarian drift of the system.
Decreto sicurezza; involuzione autoritaria; principio di colpevolezza
Security decree; authoritarian drift; principle of guilt