Disastri e contraddizioni tra paradigmi di tutela penale dell’ambiente – Riccardo Battistoni
Il lavoro riflette sulle criticità del sistema penale italiano nell’ambito della tutela ambientale, tenuto conto della disciplina pre e post legge n. 68/2015. Viene operato un focus sulla problematica coesistenza tra il delitto di disastro ambientale (art. 452 quater Cp), espressione di un modello parzialmente sanzionatorio alla luce della clausola di illiceità “abusivamente”, e fattispecie preesistenti quali il disastro innominato (art. 434 Cp) e l’avvelenamento di acque (art. 439 Cp), tipici di un modello penalistico puro di tutela dell’ambiente. Tale commistione di paradigmi produce incoerenze nell’ambito del concorso di reati, del riparto di responsabilità tra persona fisica ed ente (d.lgs. 231/2001) e porta, di fatto, a sconfessare la limitazione della responsabilità sottesa al modello parzialmente sanzionatorio.
The paper reflects on the critical issues of the Italian criminal justice system in the field of environmental protection, considering the regulatory framework before and after Law No. 68/2015. It focuses on the problematic coexistence between the offence of environmental disaster (Article 452-quater of the Criminal Code) — an expression of a partially sanctioning model in light of the unlawfulness clause “abusively” — and pre-existing offences such as the unnamed disaster (Article 434 of the Criminal Code) and the poisoning of waters (Article 439 of the Criminal Code), which belong to a purely criminal model of environmental protection. This blending of paradigms generates inconsistencies regarding the concurrence of offences, the allocation of liability between natural person and companies (Legislative Decree No. 231/2001), and ultimately undermines the limitation of liability inherent in the partially sanctioning model.
disastro, ambiente, inquinamento
disaster, environment, pollution

