Verso una lettura più articolata del fenomeno concorsuale: tra cause ‘fondanti’ ed ipotesi di esclusione della responsabilità dei compartecipi – Giovannangelo De Francesco

Lo scritto si propone di riesaminare i profili sistematici ed il significato sul piano teleologico delle questioni relative al contenuto degli artt. 110 e 119 c.p., non senza una significativa ‘incursione’ nelle tematiche collegate alla figura della cooperazione colposa di cui all’art. 113 c.p. Dopo aver riflettuto sulla portata delle predette disposizioni nel quadro delle diverse teorie sul concorso nel reato, viene affrontato il problema del regime concernente le cause oggettive di esclusione della pena, proponendo una lettura del modo di operare delle cause di giustificazione parzialmente diversa da quella comunemente adottata. Si procede quindi a sviluppare una prospettiva in grado di valorizzare, traendo spunto da alcune problematiche della legittima difesa, l’eventuale esplicazione di condotte ‘ulteriori’ rispetto a quelle di mera ‘adesione’ al fatto in concorso. Tale visione maggiormente ‘dinamica’ dei fenomeni di interazione tra le condotte concorsuali viene poi riferita anche alle ipotesi ‘soggettive’ di esclusione della pena, traendone infine la conclusione, corroborata anche dall’analisi dell’ art 118 c.p., secondo la quale le disposizioni esaminate dovrebbero essere inquadrate in una più ampia visione teleologica (ancor meglio, se perseguita con una riforma della materia), volta a superare le strettoie ermeneutiche apparentemente imposte dalla normativa in vigore.     

The paper aims to re-examine the systematic profiles and meaning on the teleological level of the issues related to the content of Articles 110 and 119 of the Criminal Code, not without a significant ‘foray’ into the issues related to the figure of culpable cooperation under Article 113 of the Criminal Code. After reflecting on the scope of the aforementioned provisions in the framework of the different theories on concurrence in crime, the problem of the regime concerning objective causes of exclusion of punishment is addressed, proposing a reading of the way causes of justification operate that is partially different from the one commonly adopted. It then proceeds to develop a perspective capable of enhancing, drawing from some of the problems of self-defense, the possible performance of conduct ‘in addition’ to that of mere ‘adherence’ to the act in concurrence. Such a more ‘dynamic’ view of the phenomena of interaction between concurrent conduct is then also referred to the ‘subjective’ hypotheses of exclusion of punishment, finally drawing the conclusion, corroborated also by the analysis of art 118 c.p., that the provisions examined should be framed in a broader teleological vision (even better, if pursued by a reform of the subject), aimed at overcoming the hermeneutic narrows apparently imposed by the current legislation.

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