Udienza predibattimentale nei procedimenti davanti al tribunale in composizione monocratica tra l’obiettivo di una più ordinata sequenza procedimentale e la funzione di tutela delle garanzie – Barbara Piattoli

Il legislatore, nel disegnare la nuova scansione del rito monocratico a citazione diretta, ha operato un bilanciamento tra le esigenze dell’economia processuale, fondanti gli obiettivi della riforma, con la riduzione complessiva nel 2026 del 25% della durata media del processo penale, e quelle dell’accertamento dei fatti sottoposti alla disamina dell’autorità giudiziaria. Peraltro, l’aver introdotto un vaglio giurisdizionale sulla fondatezza dell’accusa nella nuova udienza di comparizione, sembra una scelta coerente anche alla luce dell’estensione dei casi per i quali l’esercizio dell’azione penale può realizzarsi nelle forme del decreto di citazione diretta, essendo state incluse molteplici fattispecie criminose il cui trattamento sanzionatorio si colloca in un intervallo tra i quattro ed i sei anni di reclusione. In effetti, proprio questo intervento consigliava di non far perdere alla difesa un’occasione per evitare la fase del giudizio, facendo valere i propri argomenti ed elementi a favore.

The new set of rules regarding the “pre-trial hearing” provided by the Italian reform (d.lgs. n. 150/2022) aims at regulating more efficient organisational solutions for less serious crimes. The law is part of an ambitious reform package that should make the Italian judiciary more efficient, reducing the files that arrive in court by 25%, starting from 2026.  The pre-trial hearing focuses on the jurisdictional control about the content of the indictment and this option seems to be coherent with the choice of extending the crimes for which the Italian system provides speeded up procedures for prosecution. In fact, the provision of law makes the preliminary hearing an occasion for the defense to ensure effective judicial remedies to avoid the trail.

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