Società in house e revisione legale: riflessioni sulla posizione di garanzia del revisore dei conti – Angelo Mangione
Specialmente nell’ultimo ventennio, si è assistito ad una proliferazione di figure e organi deputati al controllo dei più svariati profili attinenti alla gestione e all’organizzazione dell’impresa. Emblematica è la posizione assunta da sindaci e revisori contabili ove, solo di recente, si è cercato di segnarne i rispettivi ambiti d’intervento attribuendo ai primi il controllo generale sulla gestione e sulla conformità alla legge e allo statuto degli atti compiuti dagli amministratori, e ai secondi in via esclusiva il controllo prettamente contabile. La demarcazione di compiti e attribuzioni, tuttavia, non esclude possibili interferenze determinate: da un lato, dalla tendenziale convergenza di profili omogenei che spesso rendono difficile distinguere le differenze connesse ai doveri del collegio sindacale e dell’organo di revisione; dall’altro lato, dai numerosi momenti di contatto e confronto, anche attraverso lo scambio di informazioni, funzionali ad assicurare una maggiore efficacia del controllo in generale. È quest’orizzonte ondivago e poroso a costituire la principale fonte degli equivoci sorti sulla responsabilità omissiva dei revisori. Sulla scorta della posizione di garanzia tradizionalmente cucita addosso al collegio sindacale, l’interrogativo sulla titolarità in capo ai revisori di un obbligo di impedimento del reato altrui non ha mai smesso di affiorare in dottrina e giurisprudenza. Sarà dunque necessario provare a fare chiarezza, già sul piano degli assetti normativi delineati in ambito societario, sulle competenze e sulle interferenze che segnano l’agire del controllo sindacale e di quello contabile.
Especially in the last twenty years, there has been a proliferation of figures responsible for controlling the most varied profiles relating to the management and organization of the company. Emblematic is the position taken by auditors and statutory auditors where, only recently, an attempt has been made to mark their respective areas of intervention by attributing to the former the general control over the management and compliance with the law and the statute of the acts performed by the directors, and to the latter exclusively the purely accounting control. The demarcation of tasks and responsibilities, however, does not exclude possible interferences determined: on the one hand, by the tendential convergence of homogeneous profiles that often make it difficult to distinguish the differences connected to the duties of the board of statutory auditors and the auditors; on the other hand, by the numerous moments of contact and comparison, also through the exchange of information, functional to ensuring greater effectiveness of the control in general. This wavering horizon constitutes the main source of the misunderstandings on the liability for omission of auditors. In the light of the position of guarantee traditionally attributed to of auditors, the question of an obligation of the auditors to prevent the crime of others has never ceased to emerge in doctrine and jurisprudence. It will therefore be necessary to try to clarify, already at the level of the regulatory frameworks outlined in the corporate sphere, the competences and interferences that mark the action of the union and accounting control.