La videoconferenza nel procedimento penale italiano: riflessioni a margine della recente riforma Cartabia in materia di partecipazione a distanza – Antonella Falcone
L’articolo analizza l’intervento della “riforma Cartabia” in materia di collegamenti audiovisivi. Come è noto, infatti, il d.lgs. 150/2022, con l’intento di innovare profondamente la digitalizzazione del procedimento penale e al fine di favorire l’efficienza della giustizia penale, ha previsto misure ad hoc sul fronte della formazione degli atti informatici e del loro deposito telematico, nonché delle registrazioni audiovisive e della partecipazione a distanza alle udienze e a specifici atti. In particolare, la riforma, nella misura in cui ha esteso considerevolmente l’ambito applicativo delle videoconferenze oltre alle già contemplate ipotesi della partecipazione a dibattimento dell’imputato o dell’esame a distanza dei collaboratori di giustizia, suscita diversi interrogativi per le implicazioni che tale estensione è in grado di dispiegare sui diritti e sulle garanzie fondamentali. Tutto ciò premesso richiede, dunque, un’attenta analisi che metta in luce tanto i vantaggi quanto gli svantaggi che la “liberalizzazione” di tali strumenti audio-video comporterà nell’ambito dell’amministrazione della giustizia penale in Italia.