Indagini penali, coercizioni reali e tutela del terzo – Viviana Di Nuzzo

Nel complesso quadro evolutivo dell’attuale sistema di giustizia penale, un rilievo sempre maggiore è da attribuire alle misure reali, il cui crescente grado di afflittività è attestato dalla loro capacità di colpire non solo beni di persone indagate ma anche res appartenenti a soggetti terzi. Le coercizioni reali, seppur con finalità e dinamiche diverse, impongono difatti delicate valutazioni da parte delle autorità competenti, quanto specialmente alla proporzionalità della misura in gioco al fine di contenere entro opportuni limiti la compressione di diritti di terzi. Attraverso una ricostruzione storica degli istituti e l’analisi della giurisprudenza in materia, il presente contributo mira ad approfondire la tematica in esame, con l’obiettivo di indagare l’adeguatezza degli strumenti di reazione spettanti a soggetti destinatari di misure ablatorie, ancorché diversi dall’indagato.

The complex developments occurred in Italian criminal justice highlight an increasing relevance to measures of coercion towards assets. The growing degree of intrusiveness of such pre-trial means is apparent from their capacity to interfere with properties not only of the accused but also of third parties. The adoption of such measures, indeed, require delicate assessments by the judicial authority, particularly in relation to the principle of proportionality, in order to limit undue restrictions on third parties’ rights. Following the historic evolution of legislation and case-law, this study analyses this problematic area, with a view to investigating the adequacy of legal remedies and further tools of reaction, which are available to those individuals who, although not being formally accused, are jeopardised by such coercive measures.

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