Il “ravvedimento comunitario” del legislatore nazionale in materia di repressione degli «abusi di mercato»: prime note di commento all’art. 26 della legge n. 238/2021 («legge europea 2019-2020») – Gianfranco Martiello

A seguito di una specifica procedura di infrazione, l’art. 26 della legge n. 238/2001 ha infine completato l’adeguamento della disciplina sanzionatoria nazionale in materia di «abusi di mercato» ai desiderata comunitari espressi nella direttiva 2014/57/UE (c.d. «MAD II»: Market Abuse Directive, Level Two), cogliendo l’occasione anche per realizzare alcuni interventi di razionalizzazione della medesima normativa. In tale prospettiva, il legislatore ha ridefinito il raggio applicativo degli illeciti in questione, è intervenuto sulla risposta sanzionatoria ad essi collegata ed ha, infine, assoggettato a pena le condotte di insider trading c.d. «secondario», prima represse con la sola sanzione amministrativa. Il quadro normativo così delineato, tuttavia, solleva dubbi su di una legislazione penale interna che appare sempre più pervasivamente “eterodiretta” dal diritto comunitario.

Following a specific infringement procedure, art. 26 of the law n. 238/2001 finally obtained the national adaptation of the sanctioning discipline of the market abuses to the directive 2014/57/EU (so-called “MAD II”: Market Abuse Directive, Level Two), also taking the opportunity to carry out some interventions to rationalize the same legislation. In this perspective, the legislator redefined the range of application of these offenses, intervened on the sanctioning response connected to them, and made criminally relevant the conduct of the tippee, previously repressed by administrative sanctions. This regulatory framework outlined questions about an internal criminal legislation that appears increasingly affected by European law.

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