Il foglio di via obbligatorio tra stigma morale e misure limitative della libertà personale. Spunti di riflessione alla luce di una recente decisione della Corte costituzionale sulla misura della quarantena obbligatoria – Francesco Pio Lasalvia

Un recente arresto della Consulta offre lo spunto per tornare a riflettere sulle norme che attribuiscono il potere di disporre la misura di prevenzione personale del foglio di via obbligatorio all’autorità di pubblica sicurezza. La tesi sostenuta è quella dell’illegittimità costituzionale delle norme in questione tenuto conto del tipo di giudizio che presiede all’applicazione della misura di prevenzione personale in esame. Si tratta di una valutazione che si intreccia inevitabilmente con un giudizio di responsabilità penale atteso che, seppure per fini diversi, tratta di condotte delittuose e pericolosità criminale manifestata dall’individuo. Il presupposto per applicare le misure di prevenzione, invero, in adesione alla costante e più illuminata giurisprudenza di legittimità, è in primo luogo la riconducibilità della persona in una delle fattispecie di pericolosità soggettiva (costruite intorno a specifici fenomeni criminali), in secondo luogo l’accertamento della attualità della pericolosità della persona (intesa come probabilità di commissione di delitti in futuro e non di genericamente di condotte meramente devianti). Il quadro esposto disegna una valutazione che presiede all’applicazione del foglio di via implicante un giudizio di disvalore sulla persona, esposta perciò al rischio di emarginazione dalla collettività e marchiata come individuo criminale, o almeno possibile criminale nel prossimo futuro, con effetti di immediata incapacitazione e desocializzazione. Tutti motivi che rendono costituzionalmente doveroso, a parere di chi scrive, affidare il potere di applicare detta misura al giudice, il solo organo istituzionalmente terzo e imparziale.

A recent sentence by the Constitutional Court provides an opportunity to return to the issue of the rules that grant the power to order the personal preventive measure of the mandatory travel warrant to the public security authority. The thesis which is provided in the sentence is that the rules in question are constitutionally unlawful given the type of judgment that presides over the application of the personal preventive measure under consideration. This is an assessment that is inevitably linked with a judgment of criminal responsibility since, albeit for different purposes, it deals with criminal conduct and criminal dangerousness manifested by the individual. The prerequisite for applying preventive measures, indeed, in adherence to the constant and most enlightened jurisprudence, is in the first place the ascribability of the person to one of the cases of subjective dangerousness (built around specific criminal phenomena), and secondly the ascertainment of the actuality of the person’s dangerousness, (understood as the likelihood of committing crimes in the future and not generically of merely deviant conducts).The framework set forth draws a judgment that presides over the application of the preventive measure abovementioned that implies a judgment of disvalue on the person, exposes him or her to marginalization from the community, and brands him or her as a criminal (or at least a possible criminal in the near future) with immediate incapacitating and desocializing effects; all reasons that underlie the need for the criminally motivated judgment on the individual’s conduct and personality to be entrusted to the only institutionally third, impartial and independent body, namely the judge.  

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