Giurisdizione penale extraterritoriale e surrogazione di maternità: criticità dell’adozione incondizionata del criterio di personalità attiva nella legge “Varchi” – Vincenzo Tigano

Il contributo prende le mosse dalla nuova previsione legislativa in tema di applicazione delle fattispecie di surrogazione di maternità nei confronti del cittadino che commetta i fatti all’estero, per analizzare entro quali limiti l’esercizio della giurisdizione prescrittiva extraterritoriale possa dirsi conforme ai principi fondamentali del diritto penale, in particolare laddove il legislatore intenda prescindere dalle condizioni di procedibilità generalmente stabilite dall’art. 9 Cp e dal requisito implicito della doppia incriminazione. Successivamente si cercherà di dimostrare come la discrezionalità legislativa, pur confortata dall’assenza di preclusioni da parte del diritto internazionale in ordine ai criteri di giurisdizione da adottare, debba comunque sottostare al sindacato di proporzionalità sulla scelta di incriminazione extraterritoriale, sia nell’ambito del giudizio della Corte costituzionale, sia nel contesto del balancing test a cui è chiamata la Corte di Strasburgo in relazione alle interferenze dell’autorità nazionale sull’esercizio dei diritti convenzionali “derogabili”.

The article starts from the new legislative provision on the application of surrogate motherhood crimes against citizens committing the acts abroad, in order to analyze within which limits the exercise of the extraterritorial prescriptive jurisdiction can be said to be compliant with the fundamental principles of criminal law, especially where the legislator intends to disregard prosecutability conditions generally established by art. 9 of the Criminal Code and implicit requirement of double punishability. Subsequently the author will try to demonstrate how legislative discretion, even if supported by lack of preclusions in international law regarding jurisdictional criteria to be adopted, must still be subject to proportionality review of the choice of extraterritorial criminalization, both in the context of competence of the Constitutional Court and in the context of the balancing test to which the Strasbourg Court is called with regard to interferences of national authorities on the exercise of the “derogable” conventional rights.

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