Delitti politici e ordine costituzionale della Repubblica: c’è ancora spazio per una tutela penale della “personalità dello Stato”? – Antonio Fabio Vigneri
Il saggio si interroga sulla possibilità di conferire ancora oggi un rilievo alla «personalità dello Stato», oggetto di tutela penale – come noto – nell’ambito del Titolo I, Libro II del Codice del 1930. L’indagine muove da un inquadramento dogmatico della categoria della «personalità dello Stato», richiamando, in tal senso, anche le riflessioni giuspubblicistiche di inizio ‘900. Oggetto di disamina sono poi le censure “classiche” di ordine sistematico-classificatorio mosse dalla unanime dottrina penalistica moderna alla categoria qui rilevante. Preso atto di tali criticità, l’obiettivo di fondo di questa ricerca è quello di suggerire nel dibattito penalistico una diversa concezione dell’oggettività giuridica dei delitti politici, a partire da una rilettura del concetto di “ordine costituzionale”, pur nella consapevolezza che tale categoria non sia per nulla nuova nelle riflessioni della dottrina penalistica che si è soffermata sull’argomento. Pertanto, secondo una diversa linea d’indagine, la riflessione sull’ordine costituzionale si svilupperà, specificamente, dal versante peculiare rappresentato dalla disciplina extra codicem della tutela del segreto di Stato. De iure condendo, in ottica di riassetto della delicata materia dei delitti politici, nello scritto si individuano i possibili profili teleologici di un nuovo Titolo del Codice da dedicare ai «delitti contro l’ordine costituzionale», congegnato secondo una nuova articolazione sistematica in grado di svolgere una migliore attitudine descrittiva rispetto all’attuale personalità internazionale e interna.
The essay examines the possibility of still giving relevance today to the «personality of the State», which is the object of criminal protection – as is well known – under Title I, Book II of the 1930 Code. The investigation starts from a dogmatic framing of the category of the «personality of the State», also recalling, in this sense, the publicist reflections of the early 20th century. The object of examination are then the “classic” systemic-classificatory censures made by the unanimous modern criminal doctrine of the category relevant here. Given these critical issues, the aim of this research is to suggest a different conception of the legal objectivity of political crimes in the criminal law debate, starting from a reinterpretation of the concept of “constitutional order”, albeit in the knowledge that this category is by no means new in the reflections of criminal law doctrine that has dealt with the topic. Therefore, according to a different line of analysis, the reflection on the constitutional order will be developed, specifically, from the peculiar field constituted by the extra-codicem regulation of the protection of State secrets. De iure condendo, in view of the re-imagining of the delicate discipline of political offences, the paper identifies the possible teleological profiles of a new Title of the Code to be dedicated to «crimes against the constitutional order» and designed according to a new systematic articulation that is able to perform a better descriptive aptitude than the current international and internal personality.