Tracce di distopia legislativa nella “spazzacorrotti”. Funzioni simboliche e deterrenza “latente” nell’uso della non punibilità – Stefano Fiore

Il lavoro si interroga sul ruolo che nella famigerata legge c.d. Spazzacorrotti svolgono gli istituti fondati sull’uso della non punibilità. Con riguardo a essi, non sembra infatti del tutto appagante una lettura che si limiti a rilevare la loro conclamata inadeguatezza rispetto agli scopi che, in ragione della rispettiva natura, quegli istituti dovrebbero perseguire. La evidenza delle ragioni che condannano alla ineffettività sia le norme premiali inserite nel corpo della l. 3/2019, che la causa di giustificazione a beneficio dell’agente sotto copertura, sembra invero suggerire qualcosa di più della ennesima dimostrazione di insipienza legislativa. Proprio assumendo come premessa la loro programmatica ineffettività è infatti forse possibile rinvenire il “senso”, per quanto distorto, se non addirittura distopico, di quelle previsioni.  Quel che ci si propone di dimostrare è cioè che la non punibilità, disattivata sul piano applicativo, venga utilizzata nella “Spazzacorrotti” per rafforzare – non solo simbolicamente – l’intonazione deterrente della legge, collocandosi a pieno titolo in un’area funzionale ad obiettivi di prevenzione generale negativa.

Scarica l’articolo in formato .pdf