La questione del carattere patrimoniale dell’offesa nella fattispecie di corruzione tra privati ex art. 2635 c.c., in un breve excursus della recente legislazione – Alì Abukar Hayo

Nel giro di pochi anni, l’art. 2635 Cc ha subito numerose, rilevanti modifiche.  Dalla fattispecie, introdotta nel 2002, che incriminava la sola infedeltà di un organo societario, che avesse recato nocumento alla società commerciale, si è passati, attraverso varie tappe, alla norma incriminatrice della corruzione tra privati.  Negli anni si sono allargate le maglie della tipicità penale, oggi concernente anche i sottoposti e la gestione di altri enti privati, e non più caratterizzata dal contrassegno tipico del “nocumento” ai danni delle sole società commerciali.  L’Autore, tuttavia, ritiene che, ancora oggi, la corruzione posta in essere dall’amministratore non possa non riverberarsi sull’ente, in termini di pregiudizio economico, attuale o potenziale, nel quale trova espressione la violazione dei doveri e degli obblighi di fedeltà, attuale o potenziale.  Al contrario, la corruzione degli organi di controllo dell’ente privato può sussistere, a prescindere dall’offesa patrimoniale recata all’ente, per il solo nocumento alla corretta dinamica concorrenziale.

In the space of only a few years, Article 2635 of the Civil Code has been significantly amended a number of times. Beginning with the introduction, in 2002, of the possibility of bringing criminal charges in the case of disloyalty by a governance body resulting in damage to the company, followed, in various stages, by the introduction of a provision envisioning corruption between private individuals.  Over the years, the scope of the criminal offence has broadened, to the point that it now also concerns subordinates and the management of other private entities and is no longer characterised by the typical case of “damage” to commercial companies alone.  The author, however, considers that, even today, an act of corruption carried out by a director cannot fail to reverberate on the company as a whole, in terms of its actual or potential economic damage, expressed as an actual or potential breach of the duties and obligations of corporate loyalty. On the contrary, corruption by the supervisory bodies of a private entity may exist regardless of the financial damage caused to the entity, for the sole reason of the damage caused to the proper dynamics of competition.

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