“Eppur si muove” (qualcosa). Sussulti giurisprudenziali e assestamenti dei divieti di impiego di sostanze stupefacenti – Domenico Notaro

La sentenza con la quale le Sezioni Unite, correggendo il proprio indirizzo e innovando l’orientamento prevalente in giurisprudenza, hanno stabilito l’estraneità della coltivazione c.d. domestica di piante stupefacenti all’ambito della relativa fattispecie di produzione e spaccio, costituisce l’ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza del d.P.R. n. 309/1990 a definire i limiti delle rispettive incriminazioni al di là di un approccio proibizionista. Lo scritto ripercorre le principali questioni generate dal testo unico sugli stupefacenti, per la cui definizione la giurisprudenza si è assunta il compito di temperare le asprezze delle disposizioni incriminatrici. Nell’occasione si evidenziano le difficoltà delle soluzioni interpretative d’imporsi in prospettiva intertemporale e di assecondare esigenze di certezza e prevedibilità delle incriminazioni. Rimane impregiudicato l’auspicio a che sia il legislatore a definire nuove linee d’indirizzo politico-criminale, traducendo le iniziative di riforma pendenti in Parlamento.

Scarica l’articolo in formato .pdf